Niki Aprile Gatti

A Niki

“Amore mio, sei entrato con il tuo vestito di seta nel fuoco… la banalità del male…il male non va né analizzato, né spiegato, né compreso, è fine a se stesso.
È l’Amore che ha radici profonde. Le tue mani nelle mie, neonato, bambino, ragazzo, mai dell’uomo che saresti diventato. Tesoro, cercami anche tu, segui le mie lacrime sparse dappertutto, quanto dolore, quanta ingiustizia, quante voci del coro smentite dai fatti! Chi ti ha amato e conosciuto sa chi sei. Lotterò vicina all’amica di fronte al nemico, col tuo nome sulle labbra! I tuoi baci chiusi nel mio cuore, i tuoi occhi nei miei, la tua voce dentro… indelebili. Mettimi come sigillo sul tuo cuore, perché più forte della morte è l’Amore.
Ti Amo”

Mamma

Niki.

Niki nasce ad Avezzano il 19 Febbraio 1982, passa un infanzia ed un’adolescenza serena e gioiosa accanto alla mamma, da giovane uomo qual era diventato veniva definito dagli amici “un filosofo simpatico”, empatico, estroverso, sorridente e con una grande fiducia nelle istituzioni e nella giustizia che gli era stata trasmessa dalla famiglia, di grande talento, rileva fin da giovanissimo una grande passione per l’informatica, soleva dire “il futuro è la rete”.
Niki non beve, non fuma, non si droga, è incensurato, è come tanti di noi. E’ come noi.
All’eta di 25 anni gli offrono un lavoro di informatico presso una società d telefonia sanmarinese, la “Orscop”. Passano alcuni mesi il 19 Giugno 2008 viene arrestato insieme a tutto lo staff aziendale con l’ipotesi di reato di “truffa informatica” nell’ambito dell’allora nota “inchiesta Premium”. Viene portato (da incensurato e con un’ipotesi di truffa informatica) nel carcere di massima sicurezza di Sollicciano, gli vengono impediti i contatti con la famiglia, il 23 di Giugno Niki ha l’interrogatorio di garanzia e NON si avvale della facoltà di non rispondere, meno di 24 ore dopo lo trovano morto in cella. Suicidio sentenziano, Niki si sarebbe impiccato con un laccio delle sue scarpe.
Niki era alto 1m e 82 e pesava 90 kg.